Operaio friulano travolto e ucciso da un camion

Travolto in pieno da un camion uscito da un deposito. La tragedia questa mattina in via Righi a Marghera, provincia di Venezia. A perdere la vita è stato il 55enne, friulano di Sezza di Zuglio, Mauro Morassi, dipendente della Sacaim. Per cause ancora in fase di accertamento (le indagini sono affidate al reparto motorizzato della polizia locale e allo Spisal dell’Ulss 3 “Serenissima”), il lavoratore è morto sul colpo dopo essere stato investito da un mezzo pesante della Friulana Bitumi con ribaltabile condotto da un autista residente a Tavagnacco. Il conducente, di 36 anni, non si sarebbe accorto in tempo della presenza della vittima, arrestando la marcia solo in un secondo momento, quando era troppo tardi.“

Come riporta VeneziaToday.it i soccorsi del 118 sono stati inutili. Il personale è intervenuto all’altezza del civico 4, con ambulanza e automedica. Allo staff del Suem non è rimasto altro che constatare il decesso del 55enne. I rilievi da parte degli agenti sono durati piuttosto a lungo. Segnati a terra il punto dell’impatto e gli altri elementi utili per ricostruire la dinamica dell’incidente. Sul posto anche alcuni rappresentanti sindacali, per far luce sulle cause dell’accaduto. Al momento dell’incidente l’uomo stava operando in corrispondenza di un cantiere stradale di pavimentazione della carreggiata, ma non è detto che fosse impiegato direttamente nelle operazioni di asfaltatura.“

Ad assistere alle indagini anche i sindacalisti in prima linea nel settore edile: “Siamo venuti a controllare la situazione vigente nel cantiere – dichiara Alberto Franzo, della Filca Cisl – purtroppo il nostro settore è colpito dall’ennesima tragedia. Per quanto si faccia formazione in edilizia, per quanto si cerchi di porre attenzione nei lavori stradali come questo, stiamo parlando ancora di morti sul lavoro. Siamo molto preoccupati”. A pochi metri da lui Francesco Andresani, della Fillea Cgil: “Bisognerà capire cosa non abbia funzionato in chiave sicurezza – ha dichiarato – Tutti, anche attraverso i nostri enti bilaterali, dobbiamo cercare di fornire ancora più formazione affinché questi tragici eventi non si ripetano più”

Fonte: UdineToday